sabato 14 maggio 2011

Himalaya: incidente durante spedizione italo-svizzera

Sono sempre senza esito le ricerche del cameraman tedesco Daniel Ahnen, caduto mercoledì in un crepaccio sull'Himalaya mentre stava accompagnando la spedizione dell'alpinista elvetico Roger Schaeli e dell'altoatesino Simon Gietl sull'Arwa Spire (6090 metri). Le operazioni di soccorso per il momento non hanno infatti dato esito e con ogni ora che passa diminuiscono le possibilità di trovarlo vivo. Schaeli e Gietl, che hanno interrotto la scalata, sono le nuove star dell'arrampicata in velocità: in febbraio hanno scalato la parete nord dell'Eiger in 4 ore 25 minuti.

martedì 10 maggio 2011

...morte "annunciata" sull'Everest

Un ex ministro nepalese di 82 anni con il sogno di diventare il più anziano scalatore a conquistare l'Everest è morto oggi mentre tentava l'impresa. Lo riferisce il quotidiano -The Himalayan Times.

Shailendra Kumar Upadhyay si trovava ad un'altitudine di 6350 metri quando è stato colto da un malore causato dalla mancanza di ossigeno. Una squadra di soccorso è stata inviata dal campo base per recuperare il corpo.

Upadhyay, ex ministro degli esteri alla fine degli anni Ottanta e prima ex ambasciatore alle Nazioni Unite, accarezzava da tempo il sogno di battere il primato appartenente a un nepalese di 76 anni, il più anziano alpinista a scalare l'Everest nel 2008.

Era partito per la sua missione a metà aprile e si trovava tra il campo base e il "Camp 1", la prima tappa della salita sul versante nepalese. Secondo un funzionario governativo, l'ottuagenario "stava tornando al Camp 1" forse per via del maltempo.

La notizia del decesso è stata confermata dal presidente della Mountaineering Association, Zimba Zangbu Sherpa, secondo il quale "a provocare il decesso è stato il mal d'altitudine e la carenza di ossigeno".

lunedì 9 maggio 2011

Un deposito per scorie nucleari in Mongolia

Un deposito di scorie nucleari potrebbe essere costruito in Mongolia. Rappresentanti del Governo mongolo, statunitense e nipponico hanno intavolato delle discussioni su questo tema, proprio pochi giorni prima del devastante terremoto che ha interessato lo scorso 11 marzo il nord del Giappone. La notizia è stata però stata resa nota solo oggi dal quotidiano giapponese Mainichi, il quale ha specificato che una decisione definitiva non è stata ancora presa.

La struttura consentirebbe a Tokyo e Washington di competere con più efficacia con la Russia, che offre già alle sue aziende atomiche la possibilità di depositare le scorie sul suo territorio.

Da parte sua, la Mongolia prevede di avere il suo primo impianto nucleare pronto entro il 2020.