giovedì 24 marzo 2011

Nepal: nella capitale protestano i cristiani

Centinaia di cristiani hanno protestato ieri nella capitale per chiedere al governo locale un posto dove seppellire i propri morti.  Con lo slogan “abbiamo diritto a seppellire i morti, dove’è il nostro cimitero”,  circa mille manifestanti hanno bloccato parte del centro di Kathmandu, sfilando davanti agli uffici governativi con delle bare vuote. La protesta avviene dopo l’ennesimo scontro tra cristiani e autorità del tempio indù di Pashupatinath. Queste  non vogliono concedere la vicina foresta di Shleshmantak come cimitero, nonostante la sentenza della Corte suprema che lo scorso 20 marzo ha ordinato ai leader indù di non vietare le sepolture. Per evitare nuove polemiche, il governo ha promesso che assegnerà un nuovo sito entro il 25 marzo.

martedì 22 marzo 2011

Dalai Lama: un comitato ristretto deciderà la transizione

Il Parlamento del governo tibetano in esilio ha deciso di affidare a un comitato ristretto la questione della transizione dei poteri politici del Dalai Lama a un rappresentante democraticamente eletto. Lo riferisce oggi l'agenzia Pti. Secondo il deputato Dhawa Tsering, l'organismo, presieduto dal primo ministro, «dovrà presentare le sue conclusioni mercoledì prossimo». L'assemblea legislativa di Dharamsala-McLeodganj, nel nord dell'India, ha discusso oggi le diverse ipotesi per mettere in atto la volontà del Dalai Lama di abbandonare il suo potere temporale come annunciato lo scorso 14 marzo. La decisione è stata accettata dal Parlamento dopo che lo stesso leader tibetano aveva respinto una risoluzione in cui gli si chiedeva di cambiare idea. Secondo il presidente della Camera, Penpa Tsering, nei prossimi giorni, i deputati dovranno decidere se avviare un processo di riforme costituzionali che difficilmente potrebbe concludersi prima della fine della 14 esima legislatura prevista a maggio oppure mettere in atto una soluzione di compromesso devolvendo a rappresentati eletti la gestione degli affari politici e riducendo quindi i poteri del Dalai Lama.
Proprio ieri, i tibetani sono andati al voto per il rinnovo del Parlamento e del primo ministro, che alla luce delle proposte, assumerà molto probabilmente più poteri nella guida del movimento che conta circa 140 mila esuli in India e nel mondo

lunedì 21 marzo 2011

Tibetani alle urne per il rinnovo del Parlamento

Oltre 80'000 tibetani in India e nel resto del mondo sono stati chiamati alle urne ieri per il rinnovo del Parlamento e del primo ministro. Il nuovo capo del Governo potrebbe sostituire il Dalai Lama dopo le sue dimissioni da capo politico della comunità.

Oltre al successore dell'attuale premier Samdhong Rimpoche, saranno eletti anche 43 deputati dell'assembleao di Dharamsala, la città settentrionale indiana dove dal 1959 ha sede il Governo
tibetano in esilio.

Le votazioni si sono tenute, oltre che in India, anche nei centri della diaspora tibetana in Bhutan, Stati Uniti, Europa, Australia, Giappone e Russia. In Nepal, dove risiedono circa 20'000 rifugiati, il voto è stato vietato dal Governo di Kathmandu probabilmente a causa delle pressioni cinesi che sono molto forti nell'ex regno himalayano.

Secondo la stampa locale, il favorito dei tre candidati in lizza è Lobsang Sangay, 43 anni, laureato ad Harward, che era risultato in cima alle preferenze nella prima tornata di voto lo scorso ottobre. I risultati finali saranno annunciato il 27 aprile.