sabato 1 maggio 2010

Nepal: i maoisti chiedono le dimissioni di Madhav Kumar Nepal

Decine di migliaia di dimostranti maoisti hanno invaso oggi le strade della capitale nepalese Kathmandu per chiedere le dimissioni del primo ministro Madhav Kumar Nepal, ma il premier ha definito la manifestazione "senza senso" manifestando l'intenzione di restare al suo posto. Davanti ad una folla che sventolava bandiere con falce e martello e urlava slogan contro il governo il leader maoista Pushpa Kamal Dahal, conosciuto con il nome di battaglia di Prachanda, ha fatto appello a una mobilitazione generale contro il governo colpevole di affossare il processo di pace e la scrittura della nuova costituzione. Il capo degli ex ribelli comunisti ha poi accusato il governo di essere influenzato dall'India e di avere intenzione di usare la forza contro le proteste.  Ferma la risposta del primo ministro nepalese che ha respinto la richiesta di dimissioni. In un discorso televisivo alla nazione, trasmesso in serata, il premier ha accusato i maoisti "di volere l'anarchia". Secondo quanto riporta la stampa nepalese, il leader ha anche chiesto ai maoisti di revocare lo sciopero generale a oltranza indetto per domani.


il messaggio televisivo del Primo Ministro Madhav Kumar Nepal:


http://www.youtube.com/watch?v=0rW1W9xzoe0


http://www.youtube.com/watch?v=dOkT86ico08

Kathmandu: i maoisti bloccano la città

La capitale nepalese Kathmandu è paralizzata a causa di una manifestazione indetta dall'opposizione maoista. Il vicepresidente del partito degli ex ribelli Baburam Bhattarai ha detto che oltre mezzo milione di persone parteciperanno alla protesta. La manifestazione culminerà con un comizio del leader Prachanda. I maoisti accusano il partito al governo di ritardare il processo di pace e chiedono di formare un governo di unità nazionale. Una riunione della coalizione di governo sta cercando una soluzione alla crisi politica e di scongiurare lo sciopero generale a oltranza proclamato dai maoisti a partire da domenica.

Nepal: sondaggio tra la popolazione

Negli scorsi giorni è stato pubblicato un sondaggio tra la popolazione nepalese che chiedeva quale leader politico potesse condurre il paese alla prosperità e alla pace. Il sondaggio è stato realizzato intervistando 5000 persone in 38 distretti. Quasi un terzo degli interpellati non ha un'idea chiara o non ha espresso la propria opinione. Il 20,2% pensa che Pushpa Kamal Dahal (Prachanda) è il leader ideale, seguito da Baburam Bhattarai (il numero due del partito maoista) con il 14,7%, seguono poi altri politici degli altri schieramenti. Interpellati anche su quali partiti possono dirigere la nuova transizione è emerso il dato che confermano i tre partiti importanti e che hanno dominato la scena del paese dopo la caduta della monarchia avvenuta nel 2008



Il risultato del sondaggio evidenzia pure che 7 nepalesi su 10 pensano che si è avuto ragione a dichiarare il Nepal una repubblica rinunciando alla monarchia. Emerge però anche un paradosso: un terzo degli interpellati ritiene che i maoisti siano stati il più grande ostacolo al processo di pace, mentre una vasta maggioranza considera che i maoisti sono necessari al processo di pace all'interno del governo.

Christian Gilardi


Tibet, interpellanza dei radicali su terremoto di Qinghai

I radicali italiani hanno inoltrato ieri un'interpellanza urgente riguardo il terremoto nello Qinghai dello scorso 14 aprile. Nell'interpellanza si rende attenti al fatto che le autorità cinesi stanno nascondendo la reale situazione, rendendo inacessibile la zona terremotata ai giornalisti stranieri e ai monaci che vogliono prestare i soccorsi.
Ecco il link dove potete trovare l'interpellanza:

venerdì 30 aprile 2010

Nepal: i poliziotti devono dimagrire

La polizia nepalese un po'grassoccia dovrà perdere peso pena l'abbandono di tutte le speranze di promozione: lo afferma un nuova direttiva delle autorità di Katmandu che vogliono combattere l'obesità dei
funzionari che non muovo un passo nel loro lavoro. Secondo le 'accuse' i funzionari di polizia troppo grassi non sarebbero più in grado di portare a termine in modo soddisfacente il loro lavoro a tale punto che, ha detto un portavoce della polizia , "é evidente che la percezione dell'opinione pubblica nei vostri confronti non è più positiva e non vi si dà fiducia". Il portavoce, Bigyan Raj Sharma, ha spiegato che ogni anno verranno fatti test al personale che poi saranno resi pubblici per essere valutati: "Coloro che falliranno - ha aggiunto - si
vedranno negate promozioni e saranno trasferiti in posti meno remunerativi".  Ognuno dei 56 mila poliziotti nepalesi riceverà quindi un percorso personalizzato con un obiettivo di indice di massa corporea tale da mantenere una figura snella. Corsi di ginnastica e yoga diretti da un maestro indiano, un guru, sono
stati già inseriti nei programmi stilati il mese scorso. Il portavoce ha sottolineato che i funzionari che lavorano
negli uffici, anche 18 ore al giorno, sono i più colpiti dall'obesità in ragione del lavoro sedentario, ma, ha concluso: "Questo mestiere richiede di essere efficienti e in buona forma fisica 24 ore su 24".

Morto alpinista spagnolo sull'Annapurna

E' morto l'alpinista spagnolo Tolo Calafat, vittima di un edema cerebrale l'altroieri mentre scendeva dalla
vetta dell'Annapurna, sull'Himalaya nepalese. Lo ha annunciato uno dei suoi compagni alla Radio nazionale spagnola (Rne). «E' morto», ha detto l'alpinista Juanito Oiarzabal, che aveva raggiunto la vetta dell'Annapurna (8.091 metri) il 27 aprile scorso insieme a Calaft e a un altro alpinista spagnolo, Carlos Paumer. Calafat, originario di Majorca nelle Baleari, era bloccato su una parete dell'Annapurna a 7.500 metri di altezza, non in grado di muoversi. Un elicottero partito oggi alla sua ricerca non ha potuto localizzarlo. Secondo Oiarzabal, Calafat non risponde più al telefono satellitare con il quale ieri era riuscito a parlare con la sua famiglia e chiedere aiuto. Le operazioni di soccorso sono state interrotte.

Saarc: teminato a Thimphu il 16esimo vertice

I paesi membri della Associazione dell'Asia meridionale per la cooperazione regionale (Saarc) hanno denunciato oggi, al termine di due giorni di lavori a Thimphu in Bhutan, "il terrorismo in tutte le sue forme", dicendosi determinati "a combatterlo con ogni mezzo". Nella dichiarazione finale del 16/o Vertice dei capi di Stato e di governo della Saarc, i paesi membri hanno assicurato che questa decisione si estenderà anche "alla repressione del narcotraffico e del traffico illegale di persone". Riguardo ai modi per combattere le organizzazioni terroristiche, il documento ha esaltato il significato della proposta riguardante una Convenzione globale dell'Onu sul terrorismo internazionale. Dopo aver enfatizzato la necessità di "maggiori sforzi regionali contro la povertà", i paesi membri (Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, India, Maldive, Nepal, Pakistan e Sri Lanka) si sono compiaciuti per la scelta del tema dell'ambiente per il vertice appena concluso. I capi di Stato e di governo, nello spirito di costruire un'Asia meridionale "verde e felice" hanno deciso inoltre di piantare nel prossimo quinquennio dieci milioni di alberi. In questo senso, come si legge nella specifica Dichiarazione di Thimphu sul clima, "i negoziati globali sui mutamenti climatici dovranno essere guidati dai principi di equità e comuni, anche se differenziate, responsabilità e rispettive capacità come disposto nella Convenzione quadro dell'Onu siu cambiamenti climatici". Per quanto riguarda infine gli aspetti commerciali, i paesi della Sarc hanno rinnovato il loro impegno a consolidare l'Accordo sud-asiatico di libero commercio (Safta), riducendo le
liste dei prodotti sensibili, accelerando le misure di facilitazione commerciale e rimuovendo le barriere tariffarie di ogni genere. Il 17/o Vertice della Saarc sarà ospitato nel 2011 nelle Isole Maldive.

giovedì 29 aprile 2010

Nepal, maoisti pronti per la protesta


In vista del 1° maggio, migliaia di maoisti si stanno radunando a Kathmandu. Gli ex ribelli, come avevano già preannunciato, hanno in programma di protestare contro l'Esecutivo e indire uno sciopero generale. Stando ai media del paese, i dimostranti si sono accampati in scuole, edifici e alberghi, nonostante i divieti imposti dalla polizia.
Sono già stati registrati alcuni scontri con le forze dell'ordine e avvenuti i primi arresti.

I maoisti, che sono all'opposizione, accusano il Governo guidato dal premier Madhav Kumar Nepal per i ritardi nel processo di pace avviato nel 2006 dopo la caduta della monarchia. Quello che rivendicano è un Esecutivo di unità nazionale in grado di rispettare la scadenza del 28 maggio, data entro la quale deve essere completata la nuova Costituzione.

Da parte sua, il leader maoista ed ex primo ministro, Pushpa Kamal Dahal Prachanda, ha promesso che la protesta sarà pacificà e che non ci sarà nessun tentativo di conquistare il potere con la violenza, come temono alcuni. In tal senso ha anche rassicurato il vicesegretario di Stato americano Robert Blake, giunto lunedì in Nepal per una missione diplomatica.

mercoledì 28 aprile 2010

Qinghai. Il sisma dimenticato

Interessante reportage su Repubblica.it, sul sisma avvenuto in Cina. Giampaolo Visetti, inviato, racconta la tragedia dimenticata del Qinghai.

Bhutan:Saarc, via a 16esimo vertice Asia meridionale

Il 16esimo Vertice dei capi di Stato e di governo della Associazione dell'Asia meridionale per la cooperazione regionale (Saarc) è cominciato oggi a Thimphu alla presenza dei massimi responsabili degli otto paesi membri e con aspettative legate ad un possibile incontro fra i premier di India e Pakistan.
L'agenda dell'incontro prevede l'approvazione di due documenti riguardanti una strategia comune sul delicato tema dell'ambiente e misure per incentivare il commercio regionale. Oltre ai rappresentanti dei paesi membri (Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, India, Maldive, Nepal, Pakistan e Sri Lanka), sono presenti osservatori di Unione europea (Ue), Cina e Stati Uniti. Al momento oggi del suo arrivo nella capitale bhutanese, il premier indiano Manmohan Singh ha dichiarato che «I venti del cambiamento soffiano in tutto il mondo. L'Asia meridionale non può restare immune dalla tendenza di una maggiore integrazione, a livello sia regionale che globale». Alla vigilia, portavoce a New Delhi e Islamabad hanno ipotizzato la possibilità che a margine del vertice i premier indiano Singh e pakistano Yusuf Raza Gilani possano avviare un dialogo bilaterale, riprendendo il filo delle loro relazioni interrotte dopo l'attentato di Mumbai nel novembre 2008 che causò oltre 170 morti.

martedì 27 aprile 2010

Atteso il vertice in Buthan

India e Pakistan, sotto lo sguardo benevolo e consenziente degli Stati Uniti, potrebbero rompere definitivamente il ghiaccio delle loro difficili relazioni bilaterali, se domani a Thimphu, in Bhutan, i rispettivi premier Manmohan Singh e Yusuf Raza Gilani accetteranno di stringersi la mano e sedersi ad un tavolo per esaminare il contenzioso esistente. Secondo gli analisti, lo scenario del 16/o Vertice dei capi di Stato e di governo dell'Associazione dell'Asia meridionale per la cooperazione regionale (Saarc), che si svolge per due
giorni nel minuscolo stato himalayano, sembra essere adatto al rilancio del dialogo fra due paesi chiave, fra l'altro, per la stabilizzazione della crisi nel vicino Afghanistan. Storicamente difficili anche per controversie territoriali, i rapporti fra New Delhi e Islamabad sono precipitati dopo lo spettacolare attentato di novembre 2008 a Mumbai, in cui un commando di dieci uomini, apparentemente gestito da un movimento  fondamentalista pakistano, ha tenuto in scacco per quasi tre giorni le forze di sicurezza indiane, causando oltre 170 morti. Il vertice Saarc ha all'ordine del giorno i temi dell'ambiente, ma nella storia dell'organizzazione la rivalità fra i due paesi principali ha sempre tenuto banco, e così sarà anche questa volta.
Oltre ai suoi otto membri (Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, India, Maldive, Nepal, Pakistan e Sri Lanka), il blocco contempla paesi ed organizzazioni osservatori, fra cui Unione europea (Ue), Corea del Sud ed Usa.
E per seguire i lavori da Washington è arrivato l'assistente segretario di Stato per l'Asia centrale e meridionale, Robert Blake, che ha fatto tappa in Nepal prima di sbarcare a Thimphu. Blake, è opinione comune, farà in modo che l'incontro fra Singh e Gilani ci sia e sia fruttifero, in modo che le diplomazie dei due paesi possano consacrare risorse militari e diplomatiche maggiori per sostenere la strategia di transizione
definita dalla comunità internazionale per l'Afghanistan.

Cina: denunciato arresto attivista mongolo

Un attivista di etnia mongola è stato arrestato mentre cercava di lasciare la Cina per partecipare ad un convegno internazionale il 18 aprile e da allora se ne sono perse le tracce. Lo afferma il gruppo umanitario Southern Mongolian Human Rights Information Centre in un comunicato inviato ai mezzi d'informazione stranieri in Cina. Secondo il gruppo l'attivista, di nome Sodmongol, è stato bloccato mentre stava per partire
dall'aeroporto di Pechino per recarsi a New York, dove era stato invitato a partecipare ad una riunione del Foro Permanente dell' Onu sui problemi indigeni. In seguito la polizia ha perquisitola sua abitazione nel nord della Cina e ha confiscato computer, telefoni cellulari e documenti. Sodmongol era noto per il suo sito web in mongolo che, afferma il gruppo umanitario, era diventato un "foro per la discussione tra intellettuali e studenti mongoli". I mongoli residenti in Cina sono una minoranza nella loro regione originaria, la Regione Autonoma della Mongolia Interna, dove dopo decenni di immigrazione cinese sono il 20% dei 24 milioni di abitanti.

Nepal, Oh Eun-sun è nella storia


Come si usa dire in questi casi: è entrata nella leggenda. Ou Eun-sun, 44enne sudcoreana, è riuscita dove tutte le sue altre colleghe non ce l'avevano fatta. Oggi infatti è diventata la prima donna al mondo ad aver scalato le 14 montagne più alte del pianeta, battendo, così, la "rivale" di sempre, la spagnola Endurne Pasaban.

Seguita in diretta dalla televisione del suo paese, la KBS, ha raggiunto a "gattoni" la vetta dell'Annapurna (8'091 metri). In cima, agitando la bandiera della Corea del Sud, ha gridato tra le lacrime, "Vittoria". A*less

lunedì 26 aprile 2010

Da domani a Thimpu il vertice Saarc

Inizia domani in Bhutan il 16° vertice dei capi di stato e di governo dell'Associazione dell'Asia meridionale per la cooperazione regionale (Saarc). Saranno presenti il presidente afgano Karzai e il primo ministro pakistano Raza Gilani, unitamente ai capi di stato che aderiscono al Saarc.
Oggi il presidente afgano è a Dehli per un incontro con il primo ministro indiano Singh per illustrare i suoi piani per rafforzare la stabilità dell'Afghanistan e ridurre il pericolo terrorista

http://www.saarc-sec.org/

Miss Oh fallisce il colpo: ma ritenta domani

Aveva pianificato tutto, perfino la trasmissione in diretta sul primo canale coreano. Ma non c'è stato niente da fare per Miss Oh, l'alpinista coreana che sperava di diventare, ieri mattina, la prima donna della storia ad aver salito i 14 ottomila: il suo tentativo all'Annapurna, ultima cima della sua lista, è stato fermato dalla bufera. Ma lei è rimasta a campo 3: vuole ritentare domani.L'alpinista coreana era partita dal campo base giovedì scorso per la salita decisiva alla montagna, insieme ai suoi sherpa e a due cameraman della KBS, tv coreana che vuole seguire la sua salita in diretta. Sfruttanto le schiarite mattutine, Oh Eun Sun è salita di un campo al giorno riposando durante i pomeriggi nevosi, intenzionata a tentare la cima domenica 25 aprile. Ma ieri, delle violente raffiche di vento non le hanno permesso di muovere nemmeno un passo oltre campo 4. Secondo quanto riferito da Explorersweb, che ha un corrispondente in Corea, l'alpinista avrebbe deciso di rimanere in quota, ai circa 6.300 metri di campo 3, per tentare di nuovo non appena possibile. La data fissata è quella di domani, 27 aprile. La notizia della permanenza in quota di Miss Oh è da confermare, perchè non è chiaro se l'alpinista abbia cibo e altri rifornimenti a sufficienza per restare in quota 3 giorni in più del previsto. Ma al momento, non sono disponibili altri dettagli.

Nepal: partiti di governo in riunione

I cinque leader dei partiti di governo nepalesi si sono riuniti questa mattina nella residenza del primo ministro Madhav Kumar per discutere un piano d'azione politica e la strategia da adottare con il movimento maoista che inizierà il prossimo 1° maggio una protesta. I cinque capi di partito hanno espresso la loro preoccupazione rispetto ai recenti addestramenti fisici effettuati dai maoisti in previsione delle proteste. I leader di governo hanno poi dichiarato che le attività dei maoisti sono contro l'accordo di pace e invitato i loro leader a revocare le manifestazioni. Chiedono poi di smantellare al più presto la struttura paramilitare giovanile maoista (YCL) e che ci sono tutte le opzioni aperte per formare un governo di unità nazionale previo la rinuncia del partito maoisti ad usare la violenza.

Sarkosy in Cina questa settimana

Il presidente francese Nicolas Sarkosy affettuerà a partire da mercoledì il suo secondo viaggio in Cina, una visita destinata a ricucire lo strappo tra Parigi e Pechino, senza però grossi contratti in agenda, dopo le tensioni del 2008 attorno alla questione tibetana e il Dalai Lama.

Arrestato intellettuale tibetano in Cina

Fonti vicine al Governo tibetano in esilio comunicano che la Cina ha arrestato negli scorsi giorni lo scrittore tibetano Takyal meglio conosciuto con lo pseudonimo Shogdung. Il 23 aprile ufficiali della polizia dello Xining hanno prelevato l'intellettuale dalla sua abitazione. La stessa sera altri ufficiali di polizia cinese sono tornati nella sua casa per prelevare due personal computer. La moglie dello scrittore ha confermato l'arresto ma per ora non ha potuto incontrarlo e neppure è noto il luogo dove è detenuto.
L'arresto di Tagyal è collegato direttamente al terremoto avvenuto a Yushu e nella regione dello Qinghai.
Tre giorni dopo il sisma un gruppo di intellettuali tibetani abitanti nella regione hanno redatto una lettera aperta che esprimeva le condogliante alle vittime del disastro. Shogung era uno di questi intellettuali che aveva firmato la lettera che criticava la manipolazione del governo cinese. Altri firmatari di quesat lettera sono lo scrittore e cantante Jamyang Kyi e altri membri del gruppo "Nuova scuola di pensiero" formato da intellettuali critici verso il governo.
Tre giorni dopo il terremoto Shogdung ha cercato di raggiungere le zone sinistrate dal terremoto ma gli è stato negato l'accesso. Negli ultimi mesi le autorità cinese ha nno stretto la morsa agli intellettuali tibetani critici del governo cinese arrestando recentemente Tashi Rabten (Te'urang) e Druklo (Shokjang) entrambi scrittori.