lunedì 6 settembre 2010

Code in Mongolia interna: problemi di approvigionamento di carbone

Sta creando problemi seri all'approvvigionamento di carbone in Cina la coda chilometrica sulla strada che dalla Mongolia interna porta a Pechino. Da venerdì, anche se in realtà la coda cominciata ad agosto non si è mai interrotta, in un tratto dell'autostrada 110 migliaia di camion e auto sono ancora bloccati, altri si muovono a passo d'uomo. La strada è interessata da lavori che non termineranno prima di settembre e la cosa rende tutto più difficile. A questo bisogna poi aggiungere che la Mongolia interna è diventata, con la chiusura di diverse miniere in Shanxi per questioni di sicurezza, l'unico grande produttore cinese di carbone, materia dal quale dipende il 70% dell'energia della Cina. Negli ultimi giorni, dopo che venerdì scorso furono oltre 10.000 i camion bloccati sulla 110, con una coda di 120 chilometri, il governo cinese è corso ai ripari aprendo alcune vie d'uscita nella provincia dell'Hebei che hanno parzialmente alleggerito il traffico. Restano ancora bloccati 8 chilometri di strada e, secondo gli esperti di Pechino, nuove code sono prevedibili. La strada è una ramificazione dell'autostrada che dovrebbe collegare Pechino con Lhasa, in Tibet, 3.700 chilometri la maggior parte dei quali ancora in costruzione. Al momento la strada collega solo la capitale con Xining e chiunque voglia arrivare a Pechino o a Tianjin dal nordovest, può solo farlo attraverso questa arteria. Su questa, convergono ben quattro strade nazionali, creando così un collo di bottiglia.Oltre alle ore fermi sulla strada, molti camionisti hanno lamentato la perdita economica per non aver potuto scaricare la merce e ritornare a caricare, o per il deterioramento delle derrate alimentari che trasportano, ma soprattutto hanno denunciato rapine.

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