martedì 10 agosto 2010

Gansu: si aggrava la situazione

Sono aumentate a 702 le vittime delle disastrose inondazioni che hanno colpito la contea cinese di Zhoqu, nella provincia nord orientale del Gansu. A meno di 24 ore dall'annuncio delle autorità di un bilancio di 337 morti, oggi i funzionari del governo locale hanno, in conferenza stampa, raddoppiato la cifra annunciando anche che i dispersi sono scesi a 1042, invece dei 1148 annunciati ieri. Il disastro sta assumendo sempre più i contorni della catastrofe, cosa peraltro annunciata dal fatto che molti villaggi sono ancora sotto il fango, in alcuni punti alto fino a due metri. Inoltre, la circostanza che nelle ore immediatamente successive al disastro lo
stesso premier Wen Jiabao fosse volato a Zhoqu per coordinare i soccorsi, ha fatto pensare che le vittime finali potessero essere molte di più delle 137 dichiarate nell'immediatezza dei fatti. Il nemico da combattere per gli oltre 3000 soccorritori è ancora il fango: un torrente di fango e detriti che copre un'area lunga cinque chilometri, rendendo impossibili i soccorsi. Molti mezzi di soccorso sono bloccati lungo le strade di accesso alla valle, al centro della quale scorre il fiume Bailong. Bloccate anche le tende e i generi alimentari spediti da diverse province cinesi. Militari dell'esercito cinese a bordo di motociclette stanno cercando di raggiungere i villaggi remoti della valle, abitata per il 33% da tibetani. Oltre 200 i sopravvissuti ricoverati negli ospedali della zona, mentre 41 feriti sono ancora in gravissime condizioni nell'ospedale di Lanzhou, il capoluogo del Gansu.

Nessun commento:

Posta un commento