venerdì 7 maggio 2010

Sciopero in Nepal, scontri e commercianti esasperati

Sale la tensione a Kathmandu, paralizzata da 6 giorni dallo sciopero indetto dall'opposizione maoista contro il Governo guidato dal primo ministro Madhav Kumar Nepal.
Secondo quando riferiscono i media nepalesi, circa 20 mila commercianti, albergatori e semplici cittadini sono scesi in strada per protestare contro il blocco commerciale che sta mettendo la capitale nepalese in ginocchio. I maoisti hanno cercato di impedire i cortei dei dimostranti in diverse parti della città. La polizia è intervenuta con gas lacrimogeni per riportare l'ordine. Secondo fonti di stampa, diversi maoisti sono stati feriti negli scontri.
"La gente è esasperata dallo situazione" - spiega Annamaria Frangioni, proprietaria di una pizzeria nel quartiere di Thamel raggiunta al telefono dall'agenzia ANSA - "Non si trova più cibo fresco e anche il resto comincia a scarseggiare nonostante la gente abbia fatto rifornimento due giorni prima dell'inizio della protesta. Il mio ristorante è chiuso da sabato e non so quando potrò riaprire". Fino a pochi giorni fa, i maoisti avevano vietato anche le biciclette, costringendo la gente ad andare a piedi. Gli unici mezzi a circolare sono gli autobus degli hotel a cinque stelle che fanno la navetta con l'aeroporto che continua a funzionare regolarmente. Secondo quanto racconta la cittadina italiana, che abita in Nepal da oltre 20 anni, "la presenza dei maoisti è massiccia. Molti sono degli adolescenti di 13 o 14 anni che pattugliano le strade con bastoni di bambù e che sono pronti a usare la violenza contro chi disubbidisce ai loro ordini". Qualcuno è anche armato.

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