giovedì 6 maggio 2010

Nepal: la comunità internazionale chiede la fine della crisi

La comunità internazionale si sta mobilitando per risolvere la crisi politica che da 5 giorni paralizza Kathmandù a causa di uno sciopero a oltranza indetto dall'opposizione maoista contro il governo. Fonti di stampa nepalese riportano che Unione Europea e Stati Uniti hanno chiesto al premier Madhav Kumar Nepal di trovare una soluzione al braccio di ferro che rischia di destabilizzare la giovane repubblica. Il blocco della capitale ha creato enormi danni all'economia locale, oltre a disagi per la popolazione e per i turisti stranieri, tra i quali ci sono molti italiani. In particolare, Unione Europea, Norvegia e Svizzera, che sono i paesi donatori, hanno imposto un ultimatum al governo chiedendo di negoziare una soluzione entro il fine settimana. Anche la diplomazia americana è al lavoro per sbloccare la crisi. L'ambasciatore statunitense Scott H. Delisi ha incontrato il vice del partito maoista, Baburam Bhattarai, da cui ha avuto assicurazione che gli ex ribelli comunisti non ricorreranno alla violenza. Finora le dimostrazioni sono state pacifiche. Nella sua edizione online, il quotidiano Kantipur, ha riferito della possibilità di una mediazione offerta dalla Svizzera. La crisi nepalese preoccupa anche le Nazioni Unite, presenti nel paese dal 2007 con una forza di pace per sorvegliare il disarmo dei maoisti. In un rapporto di 12 pagine inviato al Consiglio di Sicurezza, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, ha rivolto un appello al governo e alle forze politiche perché "moltiplichino i loro sforzi per completare il processo di pace e per risolvere la crisi costituzionale". Una nuova costituzione dovrebbe essere varata entro la data previstadel 28 maggio, ma difficilmente la scadenza sarà mantenuta a causa del profondo disaccordo esistente sulla scelta del sistema di governo. I maoisti, che rappresentano la principale forza politica nell'assemblea costituente, chiedono le dimissioni dell'esecutivo e sono decisi a presidiare la capitale fino a quanto la loro richiesta non sarà soddisfatta. Il premier Nepal si rifiuta di cedere alle pressioni e accusa i maoisti di volere l'anarchia.

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