lunedì 19 aprile 2010

Una spedizione per ripulire la "death zone" dell'Everest

Venti scalatori nepalesi sono in procinto di partire questa settimana per il monte Everest, con l'intento di rimuovere la spazzatura che da decenni si accumula tra le vette della montagna, nella campagna di raccolta rifiuti alla maggiore altitudine di tutti i tempi.Lo hanno reso noto oggi gli organizzatori.In passato molti, sia stranieri che nepalesi, hanno scalato la montagna per pulirla, ma secondo Namgyal Sherpa, il leader dell'Extreme Everest expedition 2010, nessuno ha mai osato farlo sopra gli 8 mila metri, in quella che è nota come la "death zone" per la carenza di ossigeno e per la pericolosità del terreno.Namgyal Sherpa, che ha scalato l'Everest sette volte, insieme a un team di scalatori esperti raggiungerà la zona con sacchi vuoti e borse speciali, per fare il pieno di bombole vuote di ossigeno, barattoli di gas, tendaggi, funi e utensili, abbandonati da scalatori esausti tra il Colle sud, all'inizio della death zone, e la vetta a 8,850 metri."L'immondizia sta creando problemi agli scalatori... alcuni oggetti sono lassù dai tempi di Hillary", ha dichiarato, riferendosi al neozelandese sir Edmund Hillary, che per primo raggiunse la vetta nel 1953, trasformando il Nepal e la montagna in un'attrazione per turisti e scalatori. Il team di Sherpa spera di portare giù almeno 2 mila chili di spazzatura, e il corpo di uno scalatore svizzero deceduto in una spedizione due anni fa.

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