venerdì 9 aprile 2010

Ceneri di Hillary sull'Himalaya? "Un cattivo auspicio"

Una montagna e un uomo, con un destino legato anche dopo la morte di quest'ultimo. Forse mai, come nel caso dell'Everest e di sir Edmund Hillary, il primo a mettere piede nel 1953 sulla vetta della montagna più alta del mondo, c'è stato un legame così stretto. Non è finito nemmeno dopo 60 anni visto che la spedizione che si proponeva di disperdere sull'Everest parte delle ceneri di Hillary è stata improvvisamente annullata, per raccomandazione della comunità buddista nepalese che vedeva nel gesto «un cattivo auspicio».

I RESTI NEL MONASTERO BUDDISTA - Così, contrariamente a quanto annunciato in precedenza da Apa Sherpa, altro leggendario scalatore salito in cima alla montagna più alta del mondo

Hillary con Tensing dopo la conquista dell'Everest
Hillary con Tensing dopo la conquista dell'Everest
19 volte, il progetto è stato abbandonato e i resti dell'alpinista neozelandese resteranno nel monastero buddhista del villaggio di Kunde, in attesa della costruzione di un sacrario dove al momento opportuno saranno trasferite. Sir Hillary, che scalò l'Everest (8.840 metri) il 29 maggio 1953, insieme allo sherpa Tensing, è morto nel gennaio 2008 e le sue ceneri sono state in parte disperse in mare a largo di Auckland. Ma non tutte, perché una parte di esse, conservate nel monastero buddhista sembravano essere destinate ad essere abbandonate nel vento al termine della 20esima spedizione della carriera di Sherpa (Eco Everest 2010), che aveva anche un chiaro obiettivo ambientale. Ma su disposizione dei monaci buddisti che hanno visto «un cattivo auspicio» in questo rito temendo fra l'altro che in futuro potesse diventare una moda, l'iniziativa a cui avevano aderito 17 scalatori di vari paesi è stata bloccata e definitivamente abbandonata. La spedizione era appoggiata da numerose organizzazioni e personalità internazionali, fra cui Reinhold Messner, primo uomo ad aver scalato l'Everest senza bombole d'ossigeno.

Da Corriere della Sera online

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