mercoledì 24 marzo 2010

Free Tibet plaude la decisione di Google

E' una vittoria contro la censura. In questo modo Stephanie Brigden, direttore dell’Organizzazione non governativa Free Tibet, ha commentato la decisione di Google di spostare il suo traffico dalla Cina a Hong Kong. "Speriamo", ha affermato, come si può leggere su Asian News, "che questa mossa incoraggi gli internauti di Cina e Tibet a chiedere di buttare giù il Grande Firewall simbolo del controllo cinese sulla rete".

La scelta del colosso di Mountain View di combattere la censura comunista, secondo la Brigden, è giunta al momento giusto. I leader cinesi hanno infatti politicizzato la rete, adottando misure più severe di quelle già in atto, per controllare ulteriormente i cittadini. E in Tibet le autorità hanno emesso sentenze sproporzionate e sempre più crudeli contro quei tibetani che hanno usato internet per comunicare al resto del mondo la vera situazione della regione.

Asian News ricorda che nel novembre del 2008 Wangdu, un operatore sanitario tibetano, è stato condannato all’ergastolo per aver mandato una mail fuori dalla regione che conteneva informazioni sulle proteste della primavera precedente. Sempre nel 2008, la signora Norzin Wangmo è stata condannata a 5 anni di galera per aver usato internet per dare informazioni sui diritti umani violati in Tibet. Stessa sorte per Gonpo Tsering, 32 anni, condannato a tre anni agli inizi del 2009.


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