venerdì 26 marzo 2010

Bhutan: riunione in aprile della South Asian Association for Regional Cooperation (SAARC)

La sedicesima riunione della South Asian Association for Regional Cooperation (SAARC), piattaforma politica,  che dal 1985 riunisce i governi di India, Bangladesh, Bhutan, Maldive, Nepal, Pakistan e Sri Lanka, si riunirà in Bhutan il 28 e il 29 aprile prossimi. La SAARC è un organismo che riunisce alcuni paesi dell'Asia con l'intento di una cooperazione regionale. Per questa riunione il Bhutan schiererà un imponente macchina di sicurezza visto anche le recenti minacce che il Partito Comunista del Bhutan ha fatto nei confronti del recente governo democratico presieduto dal giovane monarca Jigme Khesar Namgyal Wangchuck.
In Bhutan è attivo il Partito Comunista del Bhutan che si ispira al Partito maoista nepalese e ha contatti con il Fronte Unito di Liberazione dell'Assam (Asom per le popolazioni locali), il Kamatapur Liberation Organization (Klo), ovvero l’Organizzazione di Liberazione Kamatapur e altri gruppi ribelli della regione del Nord est dell'India.
Creato nei campi profughi dove vivono oltre centomila Lotshampa (bhutanesi di origine nepalese) espulsi dal Bhutan dagli anni novanta, il partito ha un programma rivoluzionario il cui scopo è rovesciare la monarchia di Thimphu e creare una repubblica popolare. La popolazione dominante del piccolo paese himalayano è formata prevalentemente dai Drukpa, etnia di origine tibetana.
I rifugiati, Lotshampa che si trovano in Nepal, non hanno potuto partecipare alle elezioni dello scorso 2008 poiché non sono stati considerati come cittadini bhutanesi.
Nel frattempo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha annunciato che oltre 20.000 rifugiati hanno lasciato gli accampamenti nepalesi trovando accoglienza soprattutto negli Stati Uniti e in Canada.
Tuttavia i problemi tra le etnie Lhotshampa e Drukpa non si sono pacate soprattutto dopo l'insediamento del nuovo governo e del re Jigme Khesar Namgyal Wangchuck.
E' in questo contesto di tensione  che trova terreno fertile l'organizzazione maoista che ha come obiettivi immediati, il rimpatrio di tutti i profughi espulsi dal Paese e una serie di richieste economiche e politiche, come uno stipendio minimo garantito di 150 ngultrum al giorno per tutti e la distribuzione delle terre ai contadini più poveri, oltre alla completa libertà di parola e di stampa all'interno del Bhutan.

Dal 1993 ci sono stati diverse riunioni  tra l'ONU e i governi del Bhutan e del  Nepal per risolvere la crisi ,senza però ottenere concreti risultati.

Christian Gilardi

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